Nel racconto dello storico romano Tito Livio (59 a.C. – 17 d.C.) Milano viene fondata nel VI sec. a.C. da Belloveso, figlio di Ambigato, re dei Celti Insubri stanziati nell’attuale Francia centrale. Mandato dal padre in Italia a colonizzare nuove terre, Belloveso dopo varie peripezie giunse in un luogo chiamato Insubria e ritenne perciò di buon augurio fondare proprio qui la sua nuova patria.
Secondo gli storici, la fondazione sarebbe avvenuta in realtà più tardi, nei primi anni del V sec. a.C., quando un gruppo di Celti provenienti da nord si accampò in un’area leggermente sopraelevata e asciutta della Pianura Padana, tra fiumi sinuosi, risorgive, paludi. Chiamarono perciò Medhalon – cioè “terra di mezzo” – il loro villaggio, che presto divenne un centro di commercio frequentato da mercanti che arrivavano anche da lontano. In realtà in quest’area tra l’Adda e il Ticino, il Po e i grandi laghi prealpini, già da qualche secolo si erano sviluppate importanti vie di traffico che, lambendo fiumi e laghi e superando aspri passi alpini, avevano messo in relazione le ricche città del mondo mediterraneo con le comunità tribali del nord. Per acquistare ambra e stagno, materie prime che solo al nord si potevano trovare, i mercanti greci ed etruschi offrivano ai Celti vino e manufatti cittadini. Situata a metà strada tra mercati lontani, Medhalon divenne così – come Golasecca e Como nei secoli precedenti – un importante centro mercantile.
Nel IV e V secolo d.C., quando Milano divenne capitale imperiale, Sant’Ambrogio e alcuni poeti – come Claudiano e Sidonio Apollinare – raccontarono una storia diversa: gli Insubri avrebbero deciso di fondare Mediolanum nel luogo in cui era comparsa una scrofa mediolanata, ossia coperta per metà da lungo pelo.
Legenda Cartina:
In giallo le aree asciutte abitate; i numeri in corsivo indicano l’altitudine delle curve di livello; in grigio sono schematizzate le vie di trasporto.